Si tratta di un importante passo avanti nelle attività di decommissioning nucleare in Italia, con una spesa totale di 43 milioni di euro.L’appalto è stato conferito al Raggruppamento Temporaneo di Imprese, costituito dal Consorzio stabile Ansaldo New Clear (mandataria) e Monsud SpA (mandante). La somma comprende anche un premio di accelerazione di 1,5 milioni di euro, segno di un approccio innovativo rispetto alle procedure del passato, volto a incentivare la rapida realizzazione dell’opera. Sogin ha impiegato circa tre mesi per ultimare il raffronto concorrenziale tra gli operatori economici che hanno presentato la propria offerta. L’iter di selezione, avviato a seguito di un’ampia consultazione del mercato nazionale ed estero, si è concluso in meno di sei mesi. L’accelerazione del processo è stata possibile grazie ai poteri di deroga al Codice degli Appalti concessi all’Organo commissariale di Sogin dal Decreto-legge n. 73 del 21 giugno 2022. La gara è stata bandita ai sensi dell’art. 50 della Direttiva 2014/25/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, e ha visto la partecipazione di sette operatori economici. Il progetto ICPF prevede la realizzazione di due strutture. L’edificio di processo si occuperà della cementazione di circa 3 metri cubi di soluzione liquida radioattiva, denominata “Prodotto Finito”. In parallelo, verrà allestito il deposito temporaneo DMC3/DTC3, che ospiterà i rifiuti cementati e due speciali contenitori, i cosiddetti cask, attualmente stoccati nella piscina dell’impianto. Attualmente, i rifiuti radioattivi liquidi nel sito sono custoditi in un serbatoio d’acciaio, contenuto in una struttura in cemento armato, e monitorati regolarmente. Le verifiche hanno sempre confermato il buon stato di conservazione delle strutture di stoccaggio, senza evidenziare rischi per la sicurezza dei cittadini o dell’ambiente. L’avvio dell’Impianto promette di migliorare ulteriormente i livelli di sicurezza, con un significativo incremento delle attività di dismissione del sito lucano. Nel 2023, si prevede un aumento delle operazioni di smantellamento del 4%, raggiungendo un avanzamento complessivo del 35% (da trmtv.it-Donato Mola).