Oltre alle violazioni di norme “lavoristiche” è emerso un quadro definito “poco incoraggiante” sul fronte della salute e sicurezza dei lavoratori con ben 14 violazioni riscontrate (75mila euro di sanzioni). L’Ispettorato del Lavoro di Potenza insieme ai Carabinieri coadiuvati da tecnici dell’Azienda Sanitaria Locale, durante la scorsa settimana sono stati impegnati in una serie di controlli con particolare attenzione nel settore edile, visitando 12 aziende nel potentino. All’esito dei controlli – spiegano dagli uffici diretti da Michele Lorusso, – il dato preoccupante sopratutto in questo momento nel quale il tema della sicurezza sui posti di lavoro si impone drammaticamente come centrale– è quello relativo al numero di provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (in numero di 4) adottati in proporzione al numero di aziende ispezionate (in numero di 12). I provvedimenti di sospensione – spiegano dall’Ispettorato – sono scaturiti in seguito dell’accertamento dell’impiego, da parte dei datori di lavoro ispezionati, di personale dipendente non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sui luoghi di lavoro così come dispone l’art. 14 del Decreto Legislativo n. 81/2008. Relativamente al numero di lavoratori occupati “in nero”, (altro dato che emerge in negativo) è quello che riferisce di 2 ditte edili le cui maestranze sui luoghi di lavoro – rispettivamente in numero di 3 e 4 lavoratori – erano tutte prive di obbligatoria comunicazione preventiva di assunzione. Le sanzioni amministrative, che saranno comminate a fronte delle violazioni riferite e cioè di 4 sospensioni di attività imprenditoriali e di impiego di numero 10 lavoratori in nero è pari a 42mila calcolato nel massimo edittale. Oltre alle “norme lavoristiche” è stato verificato il rispetto della normativa in materia di sicurezza e salute sui posti di lavoro, anche in questo caso, spiega l’Ispettorato “il quadro è poco incoraggiante”. Sono state riscontrate infatti ben 14 violazioni di norme del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui posti di lavoro (D. L.vo 81/2008) e elevate altrettante contravvenzioni per un totale di circa 75mila calcolate nel massimo edittale. Le violazioni spaziano dai “mancati adempimenti in capo al committente in relazione alla verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle ditte affidatarie dei lavori al fondamentale aspetto del mancato rispetto degli obblighi prescritti in materia di sorveglianza sanitaria fino alla mancata formazione-informazione ai lavoratori in materia di rischi sul lavoro. Resta, infine, da osservare come le attrezzature da lavoro e gli stessi luoghi di lavoro in molti casi risultassero inidonee a tutelare la sicurezza sui posti di lavoro”.